Acqua, farina, lievito e olio, ingredienti semplici che uniti insieme danno vita ad uno dei piatti più riconoscibili al mondo: la pizza. Tra i piatti più iconici ed amati, la pizza è il vanto Partenopeo e italiano nel mondo ma pochi ne conoscono la sua ultracentenaria storia.
Una storia fatta di povertà e ricchezza, partita dalle pendici del Vesuvio da dove ha conquistato il mondo intero diventando un vero e proprio marchio di fabbrica della cucina italiano e Patrimonio dell’Umanità. In questo articolo seguiremo le tracce della “Regina” dalla notte dei tempi ai giorni nostri, riscoprendo la vera storia che da quasi 200 anni ha conquistato l’intero pianeta senza distinzione alcuna.
Le origini della pizza
Sono pochi gli argomenti che riescono a mettere tutti d’accordo in ogni angolo del globo. Dalle città più rinomate a paesini sconosciuti il mito della pizza ha attraversato le generazioni conquistando tutti in lungo e in largo senza eccezioni. Quella che conosciamo oggi è l’evoluzione di una ricetta dalle origini antiche che affonda le sue radici nel passato.
La prima embrionale versione della pizza risale infatti al Neolitico, ovviamente nulla a che fare con quella che conosciamo. Ma è proprio in questo periodo, grazie alla nascita dell’agricoltura, che si iniziò a cuocere sulla pietra degli impasti di cereali tostati o di pane azzimo, privi di lievitazione.
Con il passare dei secoli sono tante le testimonianze, più o meno attendibili, che potrebbero essere riconducibili alla ricetta che oggi conosciamo. Dalle pite degli antichi greci al pane piatto farcito con formaggio e datteri del re persiano Dario il Grande, fino ad arrivare alla versione che più di tutte si avvina all’originale. Nel corso del XIV secolo, infatti, si narra che a Napoli si fosse diffusa la “mastunicola”, una sorta di pizza ante litteram preparata con strutto, pepe, formaggio e foglie di basilico. Una variante che pochi secoli dopo si evolse grazie all’arrivo dalle Americhe del pomodoro. In questo caso si trattava di un impasto a base di farina condita con il pomodoro che gli abitanti del Regno di Napoli avevano l’abitudine di consumare per le strade della città.
Napoli, quindi, è certamente la culla di questo piatto tanto semplice quanto gustoso preparato con la maestria di intere generazioni di pizzaioli, che ne hanno tramandato i segreti dell’impasto perfetto fino ai giorni nostri.
Raffaele Esposito e la Regina Margherita di Savoia
Tra le tante storie tramandate nel corso dei decenni riguardanti l’inventore della pizza così come la conosciamo oggi, una più di tutte è stata capace di mettere tutti d’accordo.
Siamo nella Napoli del 1889 quando a seguito della visita in città della Regina d’Italia Margherita di Savoia, il cuoco Partenopeo Raffaele Esposito decise di creare un “nuovo piatto” in onore della regnante. Un impasto a base di farina cotto in un forno a legna e con tre semplici ingredienti che richiamasse i colori della bandiera italiana: pomodoro, mozzarella e basilico. Era nata la “Margherita”, senza alcun dubbio la pizza più amata di sempre.
Grazie agli innumerevoli migranti italiani, che dal Sud Italia si mossero per cercare fortuna altrove, la ricetta di Raffaele Esposito ci mise poco a fare il giro del mondo conquistando i palati in ogni angolo del pianeta.